Un composto organico è qualsiasi composto contenente almeno l’elemento carbonio (C) e uno o più tra gli elementi idrogeno (H), ossigeno (O), fluoro (F), cloro (Cl), bromo (Br), iodio (I), zolfo (S), fosforo (P), silicio (Si) o azoto (N), ad eccezione degli ossidi di carbonio (ad esempio CO2) e dei carbonati e bicarbonati inorganici.
Un COV, acronimo di composto organico volatile, è un qualsiasi composto organico che, ad una temperatura di 293,15 K, ovvero 20 °C, abbia una pressione di vapore di 0,01 kPa, o superiore, oppure che abbia la corrispondente volatilità in condizioni particolari di uso. La pressione di vapore e la volatilità definiscono l’attitudine di una sostanza, solida o liquida, a passare allo stato aeriforme.
Entrambe le definizioni sono tratte dal decreto legislativo n. 152 del 2006 “Norme in materia ambientale”.
I composti organici volatili, come si evince dalle precedenti definizioni, sono una famiglia di composti chimici differenti, che, tra le altre caratteristiche, hanno anche quella di essere in grado di reagire, quando dispersi nella troposfera, dando vita a composti inquinanti. Fanno parte di questa classe di composti organici:
I COV possono essere immessi nell’ambiente esterno, ovvero nell’atmosfera, e interno, ad esempio un ambiente di lavoro.
Le principali fonti interne di COV sono di origine antropogenica e provengono dai prodotti per la pulizia, dai materiali da costruzione, dagli arredi, dai cosmetici, dai deodoranti, dagli insetticidi, dai dispositivi di riscaldamento, dal fumo di sigaretta, da stampanti e fotocopiatrici, da colle, vernici, adesivi e solventi vari.
È bene ricordare che non tutti i composti organici volatili presentano pericolosità specifiche per l’uomo: ne sono un esempio il metano o il propano. Altri COV, invece, sono stati addirittura classificati dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come cancerogeni: fra questi si annoverano la formaldeide e il benzene.
Nella tabella sono riportate le statistiche di base relative alle concentrazioni medie di 24 ore relative ad una serie di sostanze appartenenti alla famiglia dei COV rilevate da gennaio 2003 a giugno 2004 nell’ambito di un progetto di rilevamento della qualità dell’aria dell’ Istituto Superiore di Sanità. La stazione di rilevamento della qualità dell’aria ambiente era ubicata nel comune di Roma, in zona semicentrale, al margine di una strada ampia, a libera circolazione. Essa può essere considerata una zona di rilevamento “orientata al traffico” ma senza la presenza diretta di sorgenti emissive di origine industriale.
Tra i COV monitorati è stato dato particolare rilievo al benzene, considerato il particolare interesse sanitario di questo inquinante per le note caratteristiche cancerogene.
COV | media | *CV% | Min | Max |
toluene | 25,4 | 46,7 | 11,0 | 82,9 |
m-xilene | 6,8 | 46,4 | 1,7 | 15,3 |
2-metilpentano | 3,8 | 44,8 | 1,4 | 11,2 |
trimetilbenzeni | 3,7 | 42,4 | 1,4 | 8,2 |
benzene | 3,4 | 42,7 | 1,5 | 7,6 |
etilbenzene | 3,2 | 110,7 | 1,0 | 34,1 |
o-xilene | 3,2 | 44,0 | 1,3 | 7,1 |
p-xilene | 2,9 | 44,0 | 1,2 | 6,5 |
n-esano | 2,9 | 75,7 | 1,0 | 12,8 |
cicloesano | 1,5 | 90,8 | 0,4 | 8,2 |
tetracloroetilene | 1,4 | 47,4 | 0,4 | 3,2 |
n-eptano | 1,4 | 38,1 | 0,5 | 2,9 |
metilciclopentano | 1,3 | 42,2 | 0,5 | 3,2 |
tricloroetilene | 1,3 | 46,8 | 0,5 | 3,6 |
2-metilesano | 1,0 | 54,0 | 0,4 | 4,0 |
metilcicloesano | 0,9 | 53,4 | 0,4 | 3,0 |
COV: valori medi e statistiche di base rilevati nel periodo di osservazione (gennaio 2003- giugno 2004). Concentrazioni espresse in µg/m3 (milionesimi di grammo)
*CV% – coefficiente di variazione
Sono state pubblicate diverse normative, sia europee che italiane, relative all’emissione di COV composti organici volatili, tra le più importanti vi sono:
I limiti di emissione al camino dei COV si verificano attraverso specifici metodi analitici, grazie al supporto di aziende specializzate.
Esistono metodi di tipo automatico, che applicano il principio della ionizzazione di fiamma, ed esprimono il risultato, ovvero la concentrazione misurata di COV, in mg Carbonio/Nm, (indicato come COT = Carbonio Organico Totale o, in inglese TOC = Total Organic Carbon). Questi metodi sono qualitativamente NON selettivi, ovvero NON distinguono i singoli composti organici volatili presenti nel flusso e misurati, ma solo la loro quantità.
Per i composti organici volatili più pericolosi è invece utilizzato un metodo specifico, che prevede una fase di adsorbimento, ovvero cattura, su fiale di carbone attivo, con successivo desorbimento, ovvero rilascio, per successiva determinazione gascromatografica. Questa tecnica è, infatti, in grado di distinguere qualitativamente i singoli COV, oltre che di determinarne la quantità.
Normative tecniche specifiche sono applicate nell’esecuzione di queste misure e, in dettaglio, i metodi sono:
Per essere certi di rispettare i nuovi limiti di emissione possono essere percorse strade diverse, che comprendono sia interventi sui prodotti utilizzati (es: vernici e inchiostri ad acqua, ad alto solido, ecc.), sia interventi che prevedono l’uso di appropriati sistemi di abbattimento delle emissioni. In taluni casi è necessario adottare entrambe le soluzioni per garantire la conformità ai limiti imposti.
BROFINDⓇ, avendo tra la propria gamma di prodotti praticamente tutte le possibilità di abbattimento di un’emissione contenente COV (dal recupero, alla termodistruzione, all’abbattimento ad umido, etc…), è in grado, per ogni cliente, di consigliare il miglior sistema di abbattimento, trovando così il miglior compromesso tra costi di investimento e costi di gestione dell’impianto.